La velocità e la direzione con cui si muove l’Industry 4.0 hanno rafforzato il concetto di “Imperialismo tecnologico”, ossia l’idea che la tecnologia stia dettando nuove trasformazioni sociali ed organizzative. Infatti, si parla di reskilling revolution del project manager a fronte delle sfide poste dalla Digital Transformation. Il seguente lavoro si concentra sul connubio Agile Project Management & Artificial Intelligence attraverso l’analisi sulla pervasività e sull’ impatto di tool AI a supporto della gestione complessa del progetto.
La research question è la seguente: “Quali tecnologie di Artificial Intelligence possono supportare le metodologie di AgilePM?”.
La metodologia di ricerca si compone di un’analisi della letteratura con un approfondimento sulle soluzioni intelligenti più performanti e sul conversational commerce nel project management; mentre la seconda fase si compone di un’analisi empirica sull’operatività della piattaforma Algho, AI Ecosystem di QuestIT, per creare e personalizzare un Digital Human.
La progettazione del virtual assistant Perla nasce da uno scenario critico in cui la metodologia Scrum favorendo l’accelerazione del time to market applicativo potrebbe inceppare in alcuni errori di gestione, compromettendone la qualità a lungo termine del Product Goal; Inoltre, in assenza di una definita pianificazione e documentazione dei task da eseguire, sono delineate fasi poco chiare nei processi di sviluppo di un progetto, le quali comporterebbero il rischio che le timeline di progetto siano in continua evoluzione con annessi ritardi. Successivamente, sono state definite sei tipologie di use cases testati in piattaforma sulla base di KB e CF.
In conclusione, si è osservato come le funzionalità configurate in Perla siano di supporto, e non intercambiabili con la figura professionale dello Scrum Master avendo ottimizzato la customer experience, personalizzato la conversazione con l’utente finale e mitigato le responsabilità dello Scrum Master.
CONCLUSIONI
Di seguito, si analizzano i vantaggi rilevati per ciascuno scenario:
1) Perla supporta lo Scrum Master nella pianificazione degli Sprints Meeting, la cui funzione è quella di schedulare un evento domandando ora, data, indirizzo email e numero di telefono. In questo modo, lo Scrum Master avrà l’opportunità di delegare le attività di gestione e verifica disponibilità del team all’assistente virtuale, così da concentrare l’attenzione su altri task;
2) Perla ,durante un ipotetico Sprint Planning, consente la visualizzazione sia dello Sprint corrente sia del Product Backlog evidenziando eventuali criticità su cui porre il focus.
Dunque, lo Scrum Master evita sia operazioni di ricerca sia di preparazione della documentazione
da presentare al team; inoltre, in caso di bug o fix da comunicare al team developer, l’assistente virtuale interverrà e condurrà le specifiche analisi sui task,elementi del Product Backlog.
Così, si rileva una maggiore agilità e concisione nella gestione del progetto;
3) Perla, durante gli Scrum meeting, illustra vari approfondimenti e specifiche
inerenti allo Sprint corrente così da tracciare e mappare ritardi,rischi e imprevisti sorti.
Di conseguenza, lo Scrum Master presiederà il meeting in linea più coerente alla sua
posizione,poichè potrà verificare se l’atmosfera del team sia conforme ai valori agili. Il supporto di
un digital human gli consente di non trascurare quest’ultimo aspetto e sopratutto, di avere in tempo rapido, gli elementi necessari per individuare lo stato dell’arte del progetto.
4) lo Scrum Master sarà impegnato nell’interazione col team developer e product
owner mentre Perla avrà il ruolo di raccogliere le informazioni emerse durante l’evento Scrum e,
successivamente, aggiornare gli artefatti, tra cui product backlog, mappatura ScrumBoard,
Definition of Done e analisi di performance. In questo modo, lo Scrum Master eviterà di impiegare
del tempo nell’aggiornare la documentazione. Dunque, sarà pressochè concentrato sugli aspetti
relazionali e funzionali piuttosto che su aspetti “manuali” di ricerca e/o revisione.
5) lo Scrum Master chiederà a Perla di inviare la documentazione aggiornata al
team e raccogliere eventuali feedback, a seguito dello Sprint meeting. Ancora una volta, lo Scrum
Master risparmierà del tempo prezioso che avrà modo di investire in altre attività di gestione critiche del progetto.
6) Perla consentirà la visualizzazione dei feedback allo Scrum Master, dopo averle
accuratamente raccolte e suddivise tra feedback positivi, negativi ed eventuali suggerimenti. Si
confronterà con lo Scrum Master e procederà con l’invio di una survey anonima o dettaglio campo
miglioramento. In questo caso, Perla assiste lo Scrum Master nelle operazioni di raccolta e distribuzione, consentendo una diminuzione del sovraccarico di lavoro.
Si noti come le funzionalità configurate nell’assistente virtuale Perla siano di supporto, e non intercambiabili con la figura professionale dello Scrum Master. Nessuna tra le configurazioni effettuate minacciano la sua posizione lavorativa ne presuppongono un nuovo processo di decision making. Infatti, il concetto di decision making pone le sue fondamenta negli aspetti cognitivi ed emozionali di un essere umano attraverso cui “prendere” una decisione strategica. Perla, in quanto entità non umana, non ha tale consapevolezza e tali abilità.
Tuttavia, attraverso le logiche di Knowledge base e Conversational form si è resa più umana e meno
meccanica l’interazione tra Perla e Utente, tale da diminuire ,il più possibile, un ipotetico senso di
repulsione che potrebbe manifestarsi nello Scrum Master quando si interfaccia con l’assistente virtuale.
Tesi di Laurea in “Project Management” Università LUM.
Relatore: Prof.ssa Giustina Secundo Laureanda: Vanessa Liantonio