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Cosa hanno in comune UX e Intelligenza Artificiale?

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Tempo di lettura: 4 minuti

I sistemi di Intelligenza Artificiale hanno permeato il mercato odierno apportando cambiamenti notevoli in tutti i settori e in ogni attività.

Dalla vendita al dettaglio, alla sanità, alle banche, qualsiasi settore sta ripensando la propria attività attraverso una trasformazione digitale basata sull’Intelligenza Artificiale. Le potenzialità dell’IA permettono di migliorare molte operazioni all’interno delle aziende e, allo stesso tempo, supportano il processo decisionale dei propri clienti.

Innovazione è sinonimo di cambiamento e l’uomo sa adattarsi perfettamente ad ogni variazione prodotta dagli strumenti tecnologici.

Il sociologo McLuhan negli anni ‘70/’80 parlava della tecnologia come estensione del corpo umano, affermando:

“Nelle ere della meccanica, avevamo operato un’estensione del nostro corpo in senso spaziale. Oggi, dopo oltre un secolo di impiego tecnologico dell’elettricità, abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale che, almeno per quanto concerne il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto lo spazio. Ci stiamo rapidamente avvicinando alla fase finale dell’estensione dell’uomo: quella, cioè, in cui, attraverso la simulazione tecnologica, il processo creativo di conoscenza verrà collettivamente esteso all’intera società umana, proprio come, tramite i vari media abbiamo esteso i nostri sensi e i nostri nervi”.

Oggi la tecnologia e l’Intelligenza Artificiale in particolar modo possono essere intesi come estensione del corpo e delle abilità umane, questo perché il supporto nel lavoro e nella attività quotidiane che ne deriva è notevole.

La tecnologia avanza e le abitudini umane cambiano, adattandosi. Non si potrebbe paragonare l’esperienza utente odierna con quella di soli 5/6 anni fa, le differenze sono sostanziali.

Come l’esperienza utente cambia con l’evoluzione tecnologica

Qualche anno fa, la prima regola per uno UX Designer era progettare un’usabilità che fosse “mobile-first“, tenendo conto dell’utilizzo prevalente del mobile. Le interazioni dovevano, quindi, essere progettate per un utente che predilige il telefono al computer, che è sempre connesso e sempre più digitale.

Allo stesso tempo questa progettazione portava con sè nuove frontiere di interazione uomo-macchina, che con il touch-screen doveva considerare le numerose modalità di utilizzo da parte degli utenti per posizionare gli elementi nel posto più semplice da cliccare.

Fonte Dezign school

Quello a cui stiamo assistendo oggi è un nuovo tipo di esperienza utente: dall’uso sempre più frequente degli smart speaker alla nascita di social network che si basano sulla voce, l’utente oggi è sempre più abituato ad interagire con i dispositivi tramite il semplice uso del linguaggio naturale.

L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il modo in cui gli utenti interagiscono con prodotti e servizi. Dalla User Interface (UI) si passa alla Voice User Interface (VUI), che sta assumendo un ruolo sempre maggiore nel facilitare le attività quotidiane degli utenti.

Il futuro delle interfacce utente non è limitato agli schermi fisici. Secondo un’analisi condotta da Adobe, gli assistenti virtuali stanno diventando sempre più popolari tra gli utenti e continueranno a farlo in futuro.

AI e UX: insieme per un futuro “Human-Centered“

La sincronia tra evoluzione tecnologia e user experience ci rende più chiara l’interconnessione tra di essi.
La tecnologie di Intelligenza Artificiale e lo User eXperience design hanno uno scopo in comune: comprendere il comportamento umano per semplificare l’usabilità tecnologica da parte degli utenti.

AI e UX viaggiano sullo stesso binario per raggiungere un obiettivo comune, rendere l’interazione con prodotti e servizi human-centered.

Le tecnologie di Machine Learning, ad esempio, dipendono in larga misura dal coinvolgimento dell’utente. Per poter aumentare la propria knowledge-base e diventare più preciso, un Assistente Virtuale necessita dell’interazione con gli utenti, dai quali apprende. Allo stesso tempo l’utente si interfaccia con gli Assistenti Virtuali per poter soddisfare i propri bisogni in modo semplice e veloce. Lo scambio è reciproco, il centro è unico: l’uomo.

Il rapporto tra tecnologie di Intelligenza Artificiale e uomo è interconnesso ma rivolto ad un unico scopo: migliorare le attività umane e soddisfare al meglio i bisogni umani.

Gli utenti cercano le soluzioni più semplici per risolvere i loro problemi e soddisfare i propri bisogni, progettare la conversazione, quindi, riguarda non solo lo scambio di informazioni ma la navigazione e la negoziazione di relazioni sociali.

Artificial Human: l’interazione diventa più umana

Creare relazioni empatiche è il grande traguardo che l’Intelligenza Artificiale sta raggiungendo per rendere l’interazione uomo-macchina sempre più umana.

Progettare la Voice User Interface significa tener conto di tutte quelle componenti tipiche dell’interazione umana e cercare di riportarle nel digitale.

Il grande passo fatto da QuestIT per raggiungere questo obiettivo è stato quello di dotare le interfacce conversazionali di sembianze umane; nascono così gli Artificial Human.

Dare all’utente la possibilità di dialogare con avatar 3D dall’aspetto umano porta l’esperienza ad un livello più profondo, che coinvolge gli utenti empaticamente. Durante la conversazione gli Artificial Human assumono espressioni e gestualità tipicamente umane, queste permettono di costruire una fiducia senza precedenti, sia nel servizio sia nel brand che esso rappresenta.

Dotare un’assistente vocale di tratti e caratteristiche umane significa creare una relazione sociale tra umano e macchina (utente e servizio).

Alessandro: Artificial Human generato dalla piattaforma Algho.